Ecco che riprendiamo, finalmente, la meditazione quaresimale.
Poniamo ora la nostra attenzione alla Pratica devota della Via Crucis. ( In italiano, la via della Croce.)
Oramai parrebbe scontato, forse ingenuo, e magari anche superstizioso questo cammino doloroso, e forse è proprio così, almeno in certi casi.
La via della Croce è un evento unico, capace di determinare la nostra stessa salvezza nella misura in cui è intimamante e continuamente vissuta.
Intendiamoci meglio; cosè la via Crucis?
Non si tratta qui del semplice esercizio praticato ogni venerdì di quaresima, senza entusiasmo e quasi per forza, ma stiamo parlando dell'incontro doloroso con Cristo, evento culmine della vita Cristiana e assimilabile allo sposalizio umano.
O Cux, Spes unica! Croce, unica Speranza, Talamo ( delle nozze con l'umanità), Trono
(del Cristo vero Re nel Dolore) ed Altare ( Primo e perfetto del Sacrificio del Golgota).
Vivere la via crucis significa portare nel nostro cuore, ogni giorno e in ogni momento, la Croce di Cristo, che è via di salvezza, ce lo ha detto proprio Lui!
" Prendete la vostra croce e seguitemi." La via crucis la compiamo nelle stazioni dolorose della nostra vita, carichi dei nostri peccati, che tante volte ci fanno cadere!
Ma non ci mancherò un Cireneo e nemmeno l'affetto di una madre o la pietà di una Veronica, il cammino verso la morte al mondo è la strada della Vita.
Io Sono la Via, la Verità, la Vita! Il passaggio stretto è la Croce, la via è il Calvario anticipazione necessaria alla risurrezzione.
Il Battesimo è crocifissione e morte in attesa della risurrezione, vivere la Via Crucis significa morire con Cristo per essere, con Lui, glorificati.
giovedì 11 marzo 2010
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