Vogliamo ricordare che l'unico incaricato a praticare esorcirsmi dalla Diocesi di Padova tra il clero diocesano è mons. Sante Babolin. Ogni sacerdote può pregare per la liberazione dal male, in quanto ministro della Chiesa: attraverso la preghiera, la Parola, la riconciliazione amministrata nel sacramento del perdono, la partecipazione ai sacramenti.
Ma sopratutto, ogni cristiano può pregare e "bene-dire" (dire bene, ovvero pregare per qualcuno davanti al Signore) un fratello.
Ogni caso, ACCURATAMENTE VERIFICATO DA CHI NE HA LA COMPETENZA, sia psicologica che spirituale, va sottoposto a chi ha ricevuto il ministero dalle mani del Vescovo, legittimo successore degli apostoli.
DIFFIDATE DA SACERDOTI ERRABONDI CHE PRATICANO ESORCISMI, MAGARI LUCRANDO DENARO, APPROFITTANDO DELL'INGENUITA' DI ALCUNI PARROCI O ISTITUTI CHE LI ACCOLGONO.
SE AVETE QUALCHE DUBBIO CIRCA LA LORO AUTENTICITA', RIVOLGETEVI URGENTEMENTE ALLE AUTORITA' DIOCESANE!!!
Di seguito un'articolo in cui si parla anche dl nostro don Sante:
di Alessandra Turrisi, Avvenire 25.2.11
Accompagnare,
ascoltare, consigliare chi è affetto da disagio dell’anima. È questo il
compito degli esorcisti: guide spirituali, capaci di cogliere la
sofferenza e trasformarla in strumento di salvezza. Ma per farlo con
competenza, è necessario avere una conoscenza approfondita non solo
della teologia, ma delle nuove proposte pseudo religiose ed esoteriche
che giungono da ogni parte del mondo, della complessità dei disturbi
psichici, per non cadere nell’ingenuità o nell’inganno. E, se non si è
sicuri nel discernimento dei casi di presunta presenza del Maligno,
occorre farsi aiutare da medici specialistici, vicini alle cose di Dio,
che sappiano sgombrare il campo da errori. In sintesi, serve una
maggiore collaborazione tra esorcisti e psichiatri per raggiungere
l’obiettivo ultimo che è il benessere dell’uomo. È questa la chiave di
lettura del settimo incontro di formazione regionale per esorcisti,
dedicato ai «Disagi dell’anima e terapia esorcistica», in corso alla
Casa del fanciullo di Bagheria, alle porte di Palermo. Un momento di
confronto fondamentale per i 20 sacerdoti esorcisti delle diocesi
siciliane, che quotidianamente ascoltano storie e sofferenze di uomini e
donne e cercano di discernere quando la causa è un’azione straordinaria
del Maligno.
A organizzare l’incontro di quattro giorni è fra’ Benigno Palilla, frate minore rinnovato alla guida del Centro pastorale Giovanni Paolo II, voluto dalla Conferenza episcopale siciliana (Cesi)
proprio per la cura di chi svolge questo delicato ministero. Prevista
anche la presenza del cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e
del suo ausiliare Carmelo Cuttitta, di Salvatore Pappalardo arcivescovo di Siracusa, delegato della Cesi
per la Liturgia e Salvatore Muratore vescovo di Nicosia, delegato per
la Catechesi. «L’azione del maligno sul piano straordinario è la punta
dell’iceberg – spiega fra’ Benigno –. C’è un’azione più massiccia che è
la tentazione, che cerca di separare l’uomo da Dio. Il nostro compito
non è quello di fare i distributori di esorcismi, ma di essere guide
spirituali».
Ci sono volte, però, in cui il confine tra
possessione diabolica e malattia psichiatrica non è chiaro. Allora
risulta importantissima la collaborazione fra esorcisti e medici
specialisti. Fra’ Benigno ha costituito un’équipe nel centro diagnostico
psico-spirituale nella diocesi di Monreale,
con due medici, uno psicopatologo forense, una pedagogista e una
psicologa. Una collaborazione tra scienza e fede che hanno messo in atto
anche due dei relatori invitati al corso, monsignor Sante Babolin, esorcista della diocesi di Padova e Carmelo Miola, psichiatra dell’Ulss 16 di Padova. «La dimensione del benessere umano – spiega Miola – comprende anche la sfera spirituale. Io stesso ho inviato persone a monsignor Babolin.
Come terapia preventiva ho dato loro solo un po’ di tranquillante, ma è
di un sacerdote che avevano bisogno».
Ma occorre una presa di coscienza
sia del mondo ecclesiale che di quello scientifico. L’indebolimento
generalizzato della fede in Cristo rischia «di aggravare quei disagi
dell’anima che talvolta sembrano infettare intere famiglie – aggiunge
monsignor Babolin –. In questa situazione,
le persone sono più vulnerabili e più esposte a frustrazioni e
sofferenze, mentre i disagi dell’anima crescono in forma esponenziale e
diventano più complessi». Una situazione di debolezza che vivono anche i
giovanissimi, «che soffrono per la latitanza e l’indifferenza del mondo
adulto» sottolinea Monica Lazzaretto, docente ed esperta di formazione.
Questo suggerisce «la presenza di un nuovo ministero – rilancia Babolin
–, che riesca ad accompagnare le persone con disagi dell’anima,
all’interno della pastorale per la salute. Il sacerdote offrirà
consolazione a coloro che soffrono per conflitti di natura spirituale,
mentre il medico accompagnerà coloro che soffrono disagio per conflitti
di natura fisica, psichica e relazionale». «Il nostro sogno – dice fra’
Benigno – è quello di estendere a tutte le diocesi la formazione per i
sacerdoti, come abbiamo già fatto ad Agrigento. Il mondo del demoniaco è
ancora un tabù, invece noi, nella pastorale ordinaria, ci incontriamo
col problema. Non dobbiamo dimenticare che il mandato di Gesù è di
annunciare, guarire e scacciare i demoni».
Per
una donna cinquantenne ci sono voluti dieci anni di esorcismi,
preghiere di liberazione, sofferenze terribili nel corpo. Quest’anno ha
celebrato i suoi 25 anni di matrimonio senza scappare davanti al
crocifisso, riuscendo a ricevere la Comunione e manifestando
tranquillità con i suoi cari. Per una ragazza di vent’anni, invece, sono
bastati otto esorcismi: all’inizio più persone dovevano tenerla ferma,
ma le bestemmie e gli sputi non riuscivano a frenarli. Adesso la giovane
va alla preghiera con i suoi piedi, prova gioia e il suo viso è
diventato luminoso. Per un’altra donna di 35 anni, ancora in cura,
l’unico sollievo dalle continue vessazione del Maligno è derivato da un
perentorio ordine dell’esorcista: «In nome di Gesù, domani non devi
disturbarla». È sorprendente cosa può succedere a chi viene posseduto
dal demonio, ma non sempre è semplice riuscire a discernere una vera
presenza del Maligno. I primi a non voler vedere il diavolo ovunque sono
proprio gli esorcisti, «sono meno del 2% i casi veri» dicono e lo
dimostrano rivolgendosi a medici esperti per essere aiutati.
Fra’
Benigno Palilla ha costituito un’équipe nel centro diagnostico psico-spirituale
nella diocesi di Monreale, con due medici, uno psicopatologo forense,
una pedagogista e una psicologa. Insieme hanno affrontato una decina di
casi difficili e in otto di questi anche i medici hanno dovuto ammettere
che si trattava di possessione. «Quando non ci vedo chiaro, convoco
l’équipe e insieme affrontiamo il caso – racconta –. Incontriamo la
persona, ciascuno fa le proprie domande mirate e tutti partecipiamo al
rito dell’esorcismo. Perché è fondamentale che anche psichiatri e
psicologi vedano le reazioni che avvengono durante l’esorcismo, a volte
sono proprio quelle che fanno propendere per un’ipotesi piuttosto che
per un’altra. Poi la persona va via e noi decidiamo quale terapia
avviare». E così, per esempio tre sorelle che sembravano vessate dal
diavolo, in realtà si suggestionavano vicendevolmente, quindi la
strategia migliore era quella di farle vivere separate per un po’.
Monsignor Sante Babolin, a Padova, in
quattro anni ha ascoltato 593 persone e ne ha inviato 91 dallo
psichiatra, «di cui più di venti hanno raggiunto una completa guarigione
– dice –. Il popolo di Dio ha bisogno di questo servizio, l’alternativa
è data dai maghi, dai guaritori. Lo strumento principale è la Parola di
Dio, che illumina le menti, risana i cuori spezzati e, talvolta,
guarisce anche da infermità psichiche e fisiche».