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Beata Eustochio

Beata Eustochio
Beata Eustochio, Vergine patavina, Prega per Noi!

giovedì 18 febbraio 2010

Diaologo con la Beata Eustochio

Suor Eustochio sedeva in uno sgabello di legno scricchiolante, al suo scrittoio, come ogni giorno a redigere le sue preghiere alla Vergine; la sua mano malferma tracciava segni incerti su di un foglio di pergamena, le bende bianche macchiate di umori che le avvolgevano il polso e le dita strisciavano sul legno, dando origine all'unico timido suono nella cella, insieme allo scricchiolare della penna d'oca.
Il volto non lasciava trasparire quella malinconia che l'assediva da tempo, da quando non riusciva più a vedere davanti agli occhi Cristo eucaristia, ma vedeva i suoi peccati, vedeva se stessa commettere peccati che non avrebbe mai potuto commettere, contro Dio e contro la sua anima.
Appoggiata la penna, mise la mano al petto e premette lì dove una stretta fasciatura le copriva piaghe e ferite, ustioni e tagli: ad ogni tocco, un triste ricordo; un giorno il nemico l'aveva fatta scivolare a terra, e con una forza violenta l'aveva obbligata ad adorare la sua obra proiettata dalla finestra sul pavimento. Ma al suo rifiuto erano comiciate ustioni e battimenti, fino a quando, esanime, perse i sensi.
Suor Eustochio riprese a scrivere, ma dovette smettere ancora: ora era la testa a dolerle, ma non nella pelle, non nelle ossa, ma nella sua mente: sentiva folli bestemmie, parole turpi, voci delle anime dannate, voci che la esortavano ad abbandonare Dio per avere pace e riposo.
Ma Eustochio, forte della sua fede, si girò all'istante, e disse alla conversa alle sue spalle che filava inquietata dalla fama che avvolgeva la suora davanti a lei:
« Ero sereno e Dio mi ha stritolato, mi ha afferrato la nuca e mi ha sfondato il cranio, ha fatto di me il suo bersaglio. I suoi arcieri prendono la mira su di me, senza pietà egli mi trafigge i reni, per terra versa il mio fiele, apre su di me breccia su breccia, infierisce su di me come un generale trionfatore »
Poi, dopo che un urlo ebbe invaso l'aria già pregna di malefici miasmi, e il sole ebbe preso il posto delle tenebre, Suor Eustochio emise un lungo sospiro, sorrise, e guardando l'infinito di Dio, disse ancora:
"Come il fuoco mette alla prova il fuoco, così la tentazione mette alla prova il giusto! Confidiamo sempre in Dio: lui non vuole il male per noi, ma ci ama e ci sostiene sempre!"
Detto questo, Eustochio si lascio andare ad un'estasi lunga fino al tramonto.

Presentazione "La Chiesa di San Pietro in Padova e la Beata Eustochio"

Stabat Mater (Z. Kodaly)