Per segnalazioni di grazie ricevute attraverso l'intercessione della Beata

o per ulteriori informazioni, non esitate a contattare la Diocesi di Padova:

"Diocesi di Padova - Ufficio per le cause dei Santi - postulatore Mons. Pietro Brazzale"

(via Dietro Duomo, 15 - 35139 PADOVA; tel. 0498226111 - fax 049.822615 mail info@diocesipadova.it)

Beata Eustochio

Beata Eustochio
Beata Eustochio, Vergine patavina, Prega per Noi!

lunedì 22 febbraio 2010

La santa Quaresima

Nell Evangelo di Domenica scorsa, la prima di quaresima, abbiamo assistito alle tentazioni del Signore nel Deserto.
Soffermiamoci ora brevemente su questa pagina del Vangelo di Luca: Il Signore è stato appena Battezzato da S. Giovanni e la predicazione messianica è giunta al suo inizio.
Il Signore vuole però ritirarsi dal Mondo per ritrovare nella solitudine con il Padre le forze necessarie alla sua missione tra gli uomini.
Il Deserto è il luogo in cui il cuore di Cristo ritrova se stesso nell'incontro col Dio di Abramo che proprio nel deserto aveva manifestato la sua potenza.
Ma nel deserto c'è lo scorpione e il serpente, nel deserto c'è Satana, l'accusatore.
E' questa una pagina tanto cara a chi si occupa di esorcismi e demonologia, ci troviamo innanzi a un corpo a corpo tra Dio e il Male.
La vittoria è fin dal principio in mano a Dio ma non è questo che conta, siamo anche noi nel deserto e la vittoria non è così scontata.
Satana dispone di tre armi: La fame, l'impotenza, l'umiliazione.
Con questi mezzi ci spinge a scegliere il male per avere un contraccambio immediato e materiale. Pane, Potere e ammirazione.
Sono queste le tre tentazioni: dell'Apparire, dell'Avere, del Dominare.
Non si esauriscono nel deserto ma accompagnano il Signore fin sulla croce, ricordate? "Se sei il figlio di Dio, scendi dalla Croce e noi ti crederemo"
No, non gli avremmo creduto, sarebbe stato uno dei tanti santoni, uno di quei dervisci capaci di azioni mirabolanti ma veramente distanti dall'Eternità.
La Beata Eustochio è immago Christi, immagine del Cristo nel senso che ha fatto sua la Parola e custodendola l'ha fatta fruttificare rendendola vera Via verso la salvezza.
Se cerchiamo un uomo, non un dio, capace di soffrire; rivolgiamo il nostro sguardo a Cristo e ai suoi Santi che con eroica virtù hanno contrastato con tutte le loro forze l'istinto carnale che li trascinava verso il basso.
Beata Eustochio, concedi a tutti noi di vivere una quaresima di penitenza attraverso sacrifici quotidiani e preghiere sincere per giungere a una maggior comprensione del mistero Pasquale che è la nostra Salvezza.
Amen.

giovedì 18 febbraio 2010

Diaologo con la Beata Eustochio

Suor Eustochio sedeva in uno sgabello di legno scricchiolante, al suo scrittoio, come ogni giorno a redigere le sue preghiere alla Vergine; la sua mano malferma tracciava segni incerti su di un foglio di pergamena, le bende bianche macchiate di umori che le avvolgevano il polso e le dita strisciavano sul legno, dando origine all'unico timido suono nella cella, insieme allo scricchiolare della penna d'oca.
Il volto non lasciava trasparire quella malinconia che l'assediva da tempo, da quando non riusciva più a vedere davanti agli occhi Cristo eucaristia, ma vedeva i suoi peccati, vedeva se stessa commettere peccati che non avrebbe mai potuto commettere, contro Dio e contro la sua anima.
Appoggiata la penna, mise la mano al petto e premette lì dove una stretta fasciatura le copriva piaghe e ferite, ustioni e tagli: ad ogni tocco, un triste ricordo; un giorno il nemico l'aveva fatta scivolare a terra, e con una forza violenta l'aveva obbligata ad adorare la sua obra proiettata dalla finestra sul pavimento. Ma al suo rifiuto erano comiciate ustioni e battimenti, fino a quando, esanime, perse i sensi.
Suor Eustochio riprese a scrivere, ma dovette smettere ancora: ora era la testa a dolerle, ma non nella pelle, non nelle ossa, ma nella sua mente: sentiva folli bestemmie, parole turpi, voci delle anime dannate, voci che la esortavano ad abbandonare Dio per avere pace e riposo.
Ma Eustochio, forte della sua fede, si girò all'istante, e disse alla conversa alle sue spalle che filava inquietata dalla fama che avvolgeva la suora davanti a lei:
« Ero sereno e Dio mi ha stritolato, mi ha afferrato la nuca e mi ha sfondato il cranio, ha fatto di me il suo bersaglio. I suoi arcieri prendono la mira su di me, senza pietà egli mi trafigge i reni, per terra versa il mio fiele, apre su di me breccia su breccia, infierisce su di me come un generale trionfatore »
Poi, dopo che un urlo ebbe invaso l'aria già pregna di malefici miasmi, e il sole ebbe preso il posto delle tenebre, Suor Eustochio emise un lungo sospiro, sorrise, e guardando l'infinito di Dio, disse ancora:
"Come il fuoco mette alla prova il fuoco, così la tentazione mette alla prova il giusto! Confidiamo sempre in Dio: lui non vuole il male per noi, ma ci ama e ci sostiene sempre!"
Detto questo, Eustochio si lascio andare ad un'estasi lunga fino al tramonto.

sabato 13 febbraio 2010

Te Deum.

Nel giorno della Gloriosa morte della beata, uniamoci ai santi del cielo nel canto dell'inno di Grazie, il Te Deum, espressione somma della gioia Cristiana che sgorga dalla consapevolezza di essere salvi.

Te Deum Laudamus,
Te dominum confitemur
Te aeternum Patrem
omnis terra venerantur.

Tibi Omnes Angeli
Tibi coeli et universe potestates
Tibi Cherubim et Seraphim
incessabili voce proclamant:

Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth
Pleni sunt coeli et Terra
Majestatis Gloriae tuae.
Te gloriosus Apostolorum chorus
Te prophetarum Laudabilis Numerus
Te màrtiryum candidatus
Laudat Exercitus.
Te per orbem terrarum
Sancta confitetur Ecclesia,
Patrem Immensae Majestatis;
Venerandum Tuum Verum et Unicum Filium
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum
Tu, Rex Gloriae, Christe
Tu Patris sempiternus es Filius,
Tu ad liberandum suscepturus Hominem
non horruisti Virginis Uterum
Tu, devicto mortis Aculeo,
aperuisti Credentibus regna
coelorum
Tu ad Dexteram Dei sedes
in Gloria Patris
Iudex crederis esse Venturus.
Te, ergo, quaesumus,
Tuis Famulis subveni
quos pretioso sanguine redimisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in Gloria numerari
Salvum fac populum tuum, Domine
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos
et extolle illos usque in aeternum.
Per singulos dies benedicimus te
et laudamus nomen tumm in seculum,
et in saeculum saeculi.
Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Miserere nobis!
Fiat Misericordia tua, Domine, super nos
quem ad modum speravimus in te.
in te, Domine, Speravi:
non confundar in aeternum!

La Festa.

Ecco, oggi è giunta l'ora della Letizia, gioiamo esultanti nel ricordo della Nascita al Cielo della Vergine Eustochio, è insieme ai Santi e ai Beati di tutti i tempi e intercede per noi!
Ora si compie il detto dell'Apostolo: Il corpo mortale è finalmente glorificato nei cieli.
Nella notte tra il 12 e il 13 Febbraio il demonio smise definitivamente di tormentare la Beata Eustochio, raccontano le consorelle che si udì come un clangore di metallo sbattuto e un'ombra bestiale fuggì arrampicandosi sulle pareti.
Il drago era vinto e il calcagno di una donna schiacciò il capo all'antico serpente! Alleluja.

venerdì 12 febbraio 2010

La Vigilia

Cari Fratelli e Sorelle, in queste poche ore che ci separano dalla festa della Beata Eustochio gustiamo trepidanti l'attesa del fausto evento a lungo atteso!
Come gli Apostoli riuniti nel cenacolo attesero la pentecoste così noi attendiamo il giorno della Letizia santa che nasce al ricordo della infinita Misericordia di Dio.
Ardano i cuori nostri come candele innanzi alla tomba della nostra Patrona e la preghiera costante risuoni nelle volte cielesti in perenne rendimento di Grazie!
Ecco, tra cori festanti l'anima santa della Beata, dal cielo si sporge un poco per riversare su noi la Grazia di Dio!
Meraviglioso a dirsi ella è partecipe della gloria di Cristo, perchè, come dice la scrittura, quel giorno saremo simili a Lui, glorificati nel nostro corpo reso, finalmente, immortale!
Si, questo misero corpo, proprio questo, risorgerà con Cristo ed in Cristo partecipando della Sua Gloria ma rimanendo mirabilmente distinto dalla sua Essenza pur partecipandovi pienamente.
Il Dies Natalis della Beata ci ricorda che Lei, al di là dello spazio e del tempo, è già glorificata in Cristo ed Egli per mezzo suo è ulteriormente Esaltato.
Chiniamo il capo innanzi al Mistero! In ginocchio davanti al Sommo Artefice del cielo e della terra rendiamogli grazie per averci donato la Beata Eustochio!
Lucrezia Bellini, Beata Eustochio, ascolta la nostra umile voce e accogli la nostra supplica mentre arde nel nostro cuore il desiderio della Patria Eterna!
Questo solo chiediamo: Guidaci a Cristo. Questo solo vogliamo: Mostraci l'amore infinito di Dio.
E' la grazia la sola via di salvezza e ciò ben lo vediamo nella tua vita: vessata da demonio non venne mai meno la tua eroica Fede.
Donaci Fede, Purezza e Libertà.
Liberaci dal Male e dalle reti di peccato intessuteci attorno da questa società malvagia, donaci purezza poichè solo in questa potremo gustare Dio, somma Purezza, donaci Fede nel mistero della Passione e Risurrezione di Cristo perchè è questa la via verso il Cielo.
Amen.

giovedì 11 febbraio 2010

Preghiera per la canonizzazione della Beata

Preghiera alla BEATA EUSTOCHIO per implorare la sua canonizzazione:

"O Potente nostra avvocata, Beata Eustochio,
tu fosti suscitata fra noi da Dio, per essere un luminoso modello di virtù,
soprattutto di straordinaria pazienza.
La tua vita, segnata dalla Croce, ne è prova evidente.
Prega per noi.
Ottienici, ti preghiamo, la grazia di camminare sulla scia
dei tuoi esempi e di considerare le tribolazioni e le sofferenze di questa vita,
come un dono che ci viene dalla mano paterna di Dio, per il nostro vero bene.
Fa' che abbracciamo, a tua imitazione, con pace e fiducia,
le sofferenze della nostra vita, certi di essere un giorno premiati
dal Dio della pazienza e della consolazione.
Sia Egli stesso l'abbondante ricompensa, per quanti si sottomettono
volentieri alle sue amabilissime disposizioni. Amen"

(Pater - Ave - Gloria)

Imprimatur: datum Paduae, 29 - III - 2000, Mons. M. Morellato, Vic. Gen.)

mercoledì 10 febbraio 2010

13 Febbraio, Memoria liturgica della Beata.

Sabato 13 Febbraio 2010 la diocesi e la chiesa di Padova celebrano solennemente il beato transito della vergine benedettina Eustochio.
La santa messa sarà celebrata alla ore 11:00 presso la chiesa di S. Pietro in Padova (in via S. Pietro) Tutti i devoti della Beata sono invitati a prendere parte alla Celebrazione.
Per motivi tecnici in questo periodo la chiesa rimane aperta solo il Giovedì dalle ore 9:00 alle 12:00.

martedì 9 febbraio 2010

Una novena insieme alla Beata

Per le anime dei nostri cari e di coloro che non conosciamo, la Beata intercede presso Dio, affinchè, anche se durante la loro vita si sono macchiate di colpe delle quali ora sono pienamente pentite, possano godere un giorno a piacere di Dio della Luce eterna.
Di seguito la novena da recitarsi con questa intenzione:


NOVENA ALLE ANIME DEL PURGATORIO

1° giorno - Come ben sappiamo, il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è per i peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell'entità e del numero dei loro peccati.
O Gesù, mio Signore e Salvatore, con il mio peccato anch'io ho spesso meritato l'Inferno e l'idea di essere dannato per l'eternità mi turba profondamente. Ti amo e ti adoro per la tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti ferito e offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, il tuo perdono e la tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, dispensatrice di tutte le grazie, Madre dell'eterna pace, vieni in aiuto delle anime del Purgatorio mediante la tua potente intercessione. Gesù, tuo amatissimo figlio e nostro Signore, conceda loro di partecipare alla sua gloria. L'eterno riposo...

2° giorno - Le anime del Purgatorio soffrono pensando al tempo perso in vita e che avrebbero potuto impiegare per guadagnarsi meriti per accedere al Paradiso; non è più possibile, infatti, dopo la morte, acquisire ulteriori meriti.
O Dio onnipotente ed eterno, cosa ho mai fatto nella mia vita per meritarmi il premio eterno? Le cose di questo mondo hanno quasi sempre assorbito i miei sensi e i miei pensieri. Ti ringrazio perché mi concedi altro tempo per riparare al male compiuto e per guadagnarmi meriti per il Paradiso. Mi dolgo con tutto il cuore per essermi allontanato da Te, o Dio di somma bontà. O Gesù, tu hai promesso di abitare con noi per sempre: fa' che nulla conti tanto quanto l'amarti ed il servirti. Abbi pietà di me e dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù, il tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria e alla sua beatitudine. L'eterno riposo...

3° giorno - Grande è l'afflizione delle anime del Purgatorio alla vista spaventosa dei propri peccati che dovranno espiare con sommo dolore in questo luogo di purificazione. Da vivi, infatti, non erano sufficientemente consapevoli dell'entità delle loro colpe che in Purgatorio emergono molto chiare.
O Eterno Padre, Dio Santo ed Onnipotente, Dio Santo ed Immortale, io ti amo e ti adoro sopra ogni cosa poiché Tu sei Misericordia infinita e mi dolgo con tutto il cuore di averti offeso. D'ora in poi intendo adoperarmi in tutti i modi per non allontanarmi più da Te. Donami nuovamente, o mio Dio, la tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria ed alla sua beatitudine. L'eterno riposo...

4° giorno - Già da questo momento dobbiamo profondamente affliggerci per aver offeso Dio, eterno amore, così frequentemente. 1 nostri fratelli del Purgatorio riconoscono molto più chiaramente di noi l'infinita bontà di Dio e quindi lo amano con tutte le loro forze. Perciò soffrono pene indescrivibili al solo pensiero di aver offeso un Dio così grande nell'amore; queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra.
O Dio onnipotente ed eterno, io ti amo sopra ogni cosa poiché sei bontà infinita e mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti offeso. Propongo di non offenderti mai più. Aiutami a perseverare in ciò da questo momento. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù,il tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria e alla sua beatitudine. L'eterno riposo...

5° giorno - Le anime del Purgatorio ignorano quando le loro sofferenze avranno fine. Sono certe, tuttavia, che un giorno ne verranno sollevate. Tuttavia l'incertezza stessa circa questo termine è per loro fonte di grande angustia.
O Dio infinitamente buono, ti amo sopra ogni cosa e mi dolgo e mi pento con tutto il cuore di averti offeso. Propongo seriamente di darti gioia. Fa' che io riposi, o Dio, nella Tua pace. Eterno Padre, Dio Santo, Dio Santo e Forte, Dio Santo ed Immortale, abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per protezione. Santa Maria, Vergine Immacolata e Madre di Dio, con la tua potente intercessione vieni in nostro soccorso ed in soccorso dei nostri fratelli del Purgatorio. L'eterno riposo...

6° giorno - Di grande conforto per le anime del Purgatorio è il pensiero della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù e del Mistero Eucaristico, poiché sentono di essere state redente dal suo sacrificio e di aver ricevuto, con la S. Comunione da vive, e di continuare a ricevere, attraverso la comunione della Chiesa militante, tantissime grazie. Altrettanto grande è il loro sconforto al pensiero di essere state così indifferenti in vita di fronte a queste due immense prove dell'amore di Gesù per ognuna di loro.
O mio Signore e mio Dio, tu moristi in Croce per me. Quante volte ti donasti a me nell'Ostia consacrata e quante volte ti ricevetti con poca o nessuna gratitudine e come cosa dovutami. Propongo, o mio grande e santo Dio, di non offenderti nuovamente. O mio Salvatore, donami il tuo perdono e il tuo amore. O mio Dio abbi pietà di me e dei miei fratelli che soffrono nella Chiesa purgante. O Maria, Madre di Dio e di tutti gli uomini, con la Tua potente intercessione vieni in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio. L'eterno riposo...

7° giorno - Il dolore immenso che provano le anime del Purgatorio e che noi possiamo alleviare aumenta allorché esse considerano gli atti misericordiosi di Dio. In vita ebbero genitori cristiani, il dono della fede fin da piccoli, insomma tutto e quanto di meglio per ricevere le grazie di Dio. Tutto ciò, ai loro occhi, rende il loro peccato di ingratitudine ancora più grave.
O Dio onnipotente ed eterno, fui anch'io creatura ingrata. Tu mi aspettasti con infinita pazienza e rimettesti i miei peccati ripetutamente. Eppure io, dopo ripetute promesse, continuai ad offenderti. O mio Dio, nostro Padre nei cieli, abbi pietà di me. Mi dolgo e mi pento di averti offeso e ti prometto di riparare le mie colpe. Abbi pietà di me e dei miei fratelli in Purgatorio. Liberali dalla loro colpa e dalla loro condanna. Liberali presto e concedi loro di divenire intercessori per me e per tutte le mie intenzioni. O Maria, nostro aiuto e protezione, vieni in soccorso ai nostri fratelli del Purgatorio con la tua potente intercessione. L'eterno riposo...

8° giorno - Le anime del Purgatorio, che non sono in grado di poter aiutare se stesse, soffrono indicibilmente al pensiero che tanti uomini e donne vivano senza sapere ciò che fanno. Essi trascorrono la propria vita senza mai pensare a Dio, all'eternità e quinidi al perché esistono e, di conseguenza, non sono in grado di prepararsi sin d'ora all'incontro finale con il loro Creatore.
O Dio onnipotente ed eterno, proteggimi da un cuore apatico ed indolente. Aiutami a riconoscere nella mia esistenza i veri valori, a contare i miei giorni e ad avvicinarmi sempre di più a Te fino a verderti, adorarti e lodarti nel tuo regno eterno. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per ottenere la tua protezione. Santa Maria, Madre di Dio, portatrice di tutte le grazie, vieni a noi e a tutte le anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. L'eterno riposo...

9° giorno - I patimenti delle anime del Purgatorio sono terribili per i ' loro peccati e per la lunga purificazione. Ma di gran lunga il dolore più grande per loro è quello di essere separate da Dio e private della sua vista.
O Dio onnipotente ed eterno, come ho potuto accumulare anni su anni di lontananza dalle tue grazie! Perdonami, mio Signore e mio Dio! Non permettere che io perda nuovamente le grazie che mi hai dato. Ti supplico di concedere le tue grazie e la tua misericordia ai fratelli del Purgatorio. Allevia, ti prego, le loro sofferenze, abbrevia il loro esilio e mostra loro presto la tua beatitudine. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. O Maria, concepita senza peccato e Madre di Dio, trasmettitrice di tutte le grazie, Regina di tutti i santi, vittoriosa in tutte le battaglie di Dio, vieni in nostro aiuto e in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio con la tua potente intercessione. L'eterno riposo...

lunedì 8 febbraio 2010

Perchè questo blog?

Molti vorranno sapere, almeno ce lo auguriamo, la necessità di questo Blog.
La ragione è presto detta, ci proponiamo di illustrare in modo rigoroso e ortodosso il percorso spirituale e storico della B. Eustochio Bellini onde trasmettere il suo esempio in vista di una possibile, ma aihmè remota, riapertura della Causa di Canonizazione.
In questi tempi di crisi materiale e spirituale, molti desiderano un aiuto, un efficace rimedio, alla presenza maligna nella nostra società; per questo la figura della nostra beata ha conosciuto in tempi recenti una rifiorita devozione.
Ma tutto questo non basta, la ricerca di liberazione deve passare attraverso la Chiesa, ministra della Misericordia, e ogni eccesso devozionale deve essere moderato alla luce della realtà storica dei Fatti, senza per questo scadere nel materialismo.
Vorremmo, e speriamo di mantenere questa promessa a breve, riuscire a pubblicare documenti e immagini inedite relative alla Chiesa di S. Pietro in Padova (dove riposa la Beata), ai miracoli documentati nel corso del XVI-XVII sec.
Vorremmo, insomma, contribuire a definire un profilo umano e agiografico più approfondito di una semplice voce enciclopedica, vissuto giorno per giorno in armonia con la liturgia ma nel rispetto del rigore storico-scientifico.
Invitiamo ogni lettore a esprimersi criticamente nei confronti del nostro operato affinchè il suo contributo, espresso nei limiti della decenza, possa miglirarci a vantaggio di un'informazione coerente e chiara.

sabato 6 febbraio 2010

La preghiera della Beata

Provate per un istante a fidarvi di questa voce che vi guida...
Siamo di fronte all'oscuro proneo della Chiesa di San Pietro a Padova, esili colonne si stagliano con in solita robustezza a sostenere un timpano che fa della struttura un raro esempio di romanico in città.
Entriamo in silenzio e lasciamoci conquistare dall'aria della navata, dall'ampio presbiterio, dall'abside affescato. Piccole finestre, simile a lunghe ed esili feritoie fanno apparire ai nostri occhi tutto ammantato di luce quasi lunare, bianca e invernale. In quella chiesa, sembra sempre calare la Tebaide dello spirto, un senso di intimo raccoglimento nella fredda solitudine. Alla nostra sinistra vi è un'apertura arcuata, nella quale si intravede una cappella, al dilà di una tenda rossa raccolta...entriamo.
La lunga cappella, antica, è tappezzata di lapidi ed ex voto, banchi laterali e quadri. Nulla di tutto questo cattura di più l'attenzione se non l'altare sopra il quale troneggia festante il corpo della Beata, chiuso in una teca di cristallo, esposto alla venerazione di tutti.
Sopra la teca, ecco il dipinto di Lei che, vera discepola di Cristo, schiaccia il Diavolo che la opprime, volgendo con mistica bellezza gli occhi al Creatore, nel chiostro del suo monastero.
Proviamo anche noi una sensazione di forza, proviamo ad affidarci a Cristo anche noi, proviamo a raccoglierci davanti al corpo di colei che è stata tentata e nella vittoria ha acquisito i meriti del Paradiso e gli onori dell'Altare. Con Lei preghiamo Maria, madre nostra, e il Padre, Dio onnipotente e glorioso, affidiamoci con le preghiere allo Spirito Santo che ci infonda la virtù della Fortezza, preghiamo il Cristo Redentore.
E poi, se vogliamo pregare con le parole della Beata, diciamo e ripetiamo insieme:
"Dalle insidie del maligno, liberaci o Signore!"
Poi, preghiamo per intercessione della Beata con queste parole:

Prega per noi Beata Eustochio
Affinché siamo degni delle
Promesse di Cristo

Preghiamo:

Onnipotente Eterno Dio, che rafforzasti la Beata Vergine Eustochio contro le potenze delle tenebre con una ammirevole virtù e una invincibile pazienza, per i suoi meriti e le sue preghiere, concedici, una volta liberati da ogni demoniaca influenza, di servirti con l’animo riposto in Te.
Per Cristo Nostro Signore.
AMEN

(Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, il 22 marzo 1760)

giovedì 4 febbraio 2010

L'Acqua Miracolosa

Dio accompagna sempre con segni e prodigi straordinari coloro che esprimono la sua misericordia.
Nel caso della B. Eustochio non ha fatto eccezione, sono infatti moltissime le grazie e i miracoli avvenuti per sua intercessione e documentati in un manoscritto conservato presso la biblioteca capitolare di Padova.
Tra i tanti eventi uno ricopre una particolare importanza: il miracolo dell'acqua.
Questo tipo di manifestazioni è molto frequente in molte vicende agiografiche sin dai primi secoli e perdura tutt'oggi(basti ricordare le celebri apparizioni di Lourdes).
Il segno dell'Acqua è un richiamo forte al Battesimo, alla purificazione e alla Guarigione Spirituale e corporea.
Molti sono i santi associati a simili eventi carismatici, celebre è l'esempio di S. Nicola di Myra (o di Bari) il cui corpo continua a produrre la così detta "Manna", un acqua purissima e cristallina.
Nel caso della beata Eustochio è accaduto qualcosa di simile: Una volte dissotterata per essere esposta presso la chiesa di S. Agostino il sepolcro si riempì d'acqua miracolosa che continuò a sgorgare fino al XIX secolo, quando il monastero venne distrutto e il corpo spostato nella chiesa di S. Pietro dove riposa.
La vasca in cui si raccoglieva l'acqua è ancora conservata in un ambiente non visibile al pubblico retrostante la cappella della Beata.

mercoledì 3 febbraio 2010

Le devozioni più sante.

Qual'è la più efficace e potente preghiera contro la tentazione e il maligno?
La prima delle armi a nostra disposizione è la Santa Messa e l'Adorazione Eucaristica.
Nel Sacrificio incruento dell'altare si rinnova quotidianamente l'effetto benefico della nostra Redenzione.
Perchè l'Eucaristia possa efficacemente provvedere alla nostra santificazione dobbiamo prima accostarci alla S. Confessione, ministero istituito da Cristo stesso e da Dio voluto per manifestare la sua infinita misericordia. Sono inenarrabili i pregi e i guadagni spirituali che derivano da questo Sacramento! Il demonio non pùo mettere radici dove quotidianamente si provvede alla radicale pulizia dei germi maligni.
Dopo i sacramenti sono i sacramentali le armi a nostra protezione, son essi le preghiere, i segni e le cose sante, in primis il santo Rosario, potentissima invocazione per la liberazione e per ottenere ogni grazia.
Tutto il resto, se approvato dalla Chiesa, è cosa utile e buona e viene a vantaggio delle anime nostre.
I sacramentali possono essere pure ottime preparazioni alla ricezione del SS sacramento e per questo è buon'uso prepararsi alla messa meditando sui misteri del S. Rosario armonizzandoli con lo spirito della liturgia del giorno.

Eustochio, uno strano nome..

Perchè la nostra Beata ha scelto un nome sì strano e difficile? Non pochi se lo domandano ma la ragione è presto detta: Il grande Padre della Chiesa Gerolamo o Geronimo che dir si voglia, l'autore della celeberrima versione latina delle sacre scritture nota ai più come Volgata e di molte, moltissime altre opere spirituali e dottissime, aveva una santa assistente, la monaca Eustochio, beata anch'essa, donde il nome della nostra.
Ma perchè ando a cercare un sì misconosciuto e infimo, qualcuno direbbe, personaggio? Ebbene facile anche questo: Ella era divotissima al dotto Girolamo, Santo che venerava pietosamente insieme all'Evangelista Luca (Che a Padova, appunto, riposa) e alla Vergine Santissima.
Pare che proprio la potente intercessione del Santissimo presbitero dalmata l'abbia sottratta alla furia devastatrice del maligno. Dunque non solo Sapiente ma potentissimo!
Che c'insegna l'esempio della nostra beniamina? A curar la devozione ai Santi di Dio! Chè senza il merito loro difficilmente, anzi per nulla, potremmo sperare di ottenere le desiderate grazie.
Basti ricordar che l'amara Passione di Cristo Ei l'accettò prevedendo i Giusti che sarebbero sorti dal suo Sangue Prezioso. Faccio qui riferimento alla Agonia nel Ghetsemani.
Veneriamo, dunque, i nostri Patroni, sono avvocati potenti, mediatori infallibili e asili sicuri nelle temperie dell'Animo nostro.

La Sofferenza: Chiave del Regno.

E' del buon Cristiano considerare un dono il tribolare per amore di Cristo. Il dolce sposo delle anime nostre suole, infatti, far dono della corona sua a coloro che più ama, e codesta corona è intessuta di Spine acutissime e dolorose.
A San Massimiliano Kolbe la Vergine santa propose due corone, una rossa e una d'oro.
Pensate forse che scelse la più lucente e gradita? No, egli scelse la rossa, il segno del Martirio.
Lo stesso accadde a Santa Gemma Galgani che preferì imitare il suo Signore cingendosi il capo di Spine che compiacere se stessa con un diadema mondano.
Questo ci insegna che le glorie mondane son zavorra per chi vuole ascendere ai celesti gaudi, mente il dolore dev'essere il ben venuto giacchè è la via che Gesù ci additò sul Calvario!
Oh, mio Signore e mio Dio, veramente il segno della tua predilezione è nella misura in cui noi partecipiamo alla tua Croce; basta pensare ai santi tuoi più grandi, a partire dal Padre Francesco, che meritarono con una vita purissima d'essere a Te assimilati nell' Altare dell'immolazione Santa.
La Beata Eustochio visse in continuo tormento, prima la nascita illegittima, i rimbotti delle superiore, l'invidia delle consorelle, in seguito le vessazzioni Diaboliche.
Possa il suo esempio guidarci nella strada verso la santità in spirito di quotidiana donazione nella Carità verso Dio e verso il Prossimo.

Presentazione: "Luoghi dello spirito" - La Beata Eustochio

http://www.youtube.com/watch?v=_ifWASmxqWU

Breve video riguardo la vita della Beata e immagini della chiesa di S. Pietro in Padova dove è sepolta.

Ostensione del Corpo di sant'Antonio 2010

Ostensione del Corpo di sant'Antonio 2010

A Padova, presso la Pontificia Basilica di S. Antonio, dal 15 al 20 Febbraio, in occasione della traslazione delle spoglie del Santo, il suo sacro corpo sarà pubblicamente esposto all'interno della cappella delle Reliquie.

Beata Eustochio, chi sei?

Dio la scelse tra le fanciulle più sfortunate che la Padova del '400 potesse aver visto nascere. Lucrezia, questo era il suo nome, nacque nella città di Padova nel 1444: era figlia di una monaca del monastero benedettino di S. Prosdocimo e da un signore locale, Bartolomeo Bellini; all'età di quattro anni il demonio s’impadronì del suo corpo, ma non della sua mente e del suo cuore puro. Fu affidata dal padre alle monache dello stesso monastero in cui era vissuta la madre: quelle stesse monache che avevano indotto sua madre a compiere quel "felice" atto adulterino. Cominciò così a crescere e ad essere educata; fu in questo periodo che sviluppò la sua devozione a San Luca e a San Girolamo, figura essenziale nella sua vita. Quando nel 1460 il vescovo, alla morte della abbadessa tentò di riformare al monastero da tempo in decadenza morale, le monache e le educande se ne andarono lasciando sola la piccola Lucrezia. Giunsero allora in sostituzione nel monastero, le Benedettine provenienti dal convento di S. Maria della Misericordia, sotto la guida della abbadessa Giustina da Lazzara.
Lucrezia ormai diciottenne, chiese di entrare nel loro Ordine e il 15 gennaio 1461, ebbe il nero abito benedettino, prendendo il nome di Eustochio; il demonio che da qualche tempo la lasciava in pace, si riaffacciò nel suo corpo, costringendola a fare atti contrari alla Regola, facendola addirittura esplodere in atti così chiassosi e violenti, che le consorelle ne furono terrorizzate e dovettero legarla per molti giorni ad una colonna. Ma la quiete durò poco, dopo che Eustochio fu liberata, la badessa si ammalò di una strana malattia, fu incolpata lei, quasi considerandola un’ipocrita strega; fu chiusa in una prigione per tre mesi a pane ed acqua. Ma tutte queste prove non avvilirono la novizia e a chi gli diceva di ritornare nel mondo o cambiare monastero, rispose che tutte quelle tribolazioni erano bene accette e che intendeva espiare la colpa da cui era nata, proprio là dov’era stata commessa; nella sua solitudine si confortava con la recita di un rosario o corona di salmi e preghiere, da lei stessa composte. Una volta liberata, tornò ad essere tormentata dal demonio, con flagellazioni sanguinose, incontrollabili vomiti e altri strani patimenti che lei sopportava con inossidabile pazienza, ciò convinse le consorelle delle sue virtù e finalmente il 25 marzo 1465 fu ammessa alla professione solenne e come era usanza dell’epoca, due anni dopo gli fu imposto il velo nero delle benedettine. La sua vita non fu lunga, era stata di grande bellezza ma le possessioni diaboliche, le malattie e le penitenze, l’avevano ormai ridotta ad uno scheletro vivente; gli ultimi anni di vita li trascorse quasi sempre a letto ammalata, assorta nella preghiera e nella meditazione della Passione di Gesù. Morì il 13 febbraio 1469 a soli 25 anni, la sua fine fu così serena che il suo volto poté riacquistare l’antica bellezza; il demonio poche ore prima l’aveva lasciata finalmente in pace. Eustochio è l’unico esempio che si conosca di una fedele arrivata alla santità, anche se per tutta la vita fu posseduta dal demonio. Quattro anni dopo la sua morte, il corpo fu riesumato dal primitivo sepolcro, il quale cominciò a riempirsi d’acqua purissima e miracolosa, che cessò di sorgere solo quando fu soppresso il monastero. Nel 1475 il corpo fu portato nella chiesa e dal 1720 fu collocato, visibile in un’arca di cristallo. Il monastero di S. Prosdocimo fu soppresso nel 1806 e il corpo della beata benedettina fu traslato nella chiesa di San Pietro sempre in Padova; sopra il marmoreo altare che contiene il suo corpo, sovrasta la pala dipinta del Guglielmi che rappresenta la beata, mentre calpesta il demonio. Papa Clemente XIII, già vescovo di Padova, confermò il suo culto nel 1760, prima alla città patavina e poi esteso nel 1767 a tutti gli Stati della Repubblica Veneta. La sua festa religiosa, ancora oggi officiata in tutta la diocesi di Padova, è al 13 febbraio.

(tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/91210)

Presentazione "La Chiesa di San Pietro in Padova e la Beata Eustochio"

Stabat Mater (Z. Kodaly)