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Beata Eustochio

Beata Eustochio
Beata Eustochio, Vergine patavina, Prega per Noi!

lunedì 3 maggio 2010

Mese di Maggio 3

La Preghiera del Rosario.
Riportiamo alcune rose dal testo, dell’ormai familiare Luigi Grignon de Montfort, il segreto meraviglioso del S. Rosario.
Se questi spunti troveranno terreno fertile nei Lettori abbiamo la convinzione che non rimarranno senza frutto.
Per esperienza personale possiamo affermare con tranquillità l’efficacia di questa preghiera. La B. Eustochio ne traeva immenso sollievo e la indicava come arma infallibile contro il Maligno.
Esorcisti di chiara fama dicono che nulla il demonio teme quanto il S. Rosario, è una frusta che si abbatte sulla sua schiena costringendolo alla fuga più ignominiosa.
Meditare Cristo con gli occhi di Maria usando le espressioni del Vangelo. Questo è il Rosario, preghiera potente ed efficace, capace di disporre alla contemplazione anche le anime più aride.
“3. A voi, peccatori e peccatrici, uno più peccatore di voi offre questa rosa arrossata dal sangue di Gesù Cristo perché vi adorni e vi salvi.
Empi e peccatori impenitenti gridano continuamente: «Coroniamoci di rose» (Sap 2,8). Anche noi cantiamo: Coroniamoci con le rose del santo Rosario.
Ma quanto sono diverse le loro rose dalle nostre! Le loro sono i piaceri carnali, i vani onori, le ricchezze caduche che presto saranno appassite e corrotte. Le nostre, invece, sono i Padre nostro e le Ave Maria, recitati bene e accompagnati da buone opere di penitenza, e non appassiranno né periranno mai. Tra centomila anni la loro bellezza splenderà come oggi.
Le loro tanto decantate rose hanno solo l'apparenza di rose: in realtà sono spine che pungono con il rimorso durante la vita, che trafiggono con il rimpianto all'ora della morte, che bruciano per tutta l'eternità nell'ira e nella disperazione. Se le nostre rose hanno spine, queste sono spine di Gesù Cristo che egli tramuta in rose. Se le nostre rose pungono, esse pungono solo per qualche istante, unicamente per guarirci dal peccato e per salvarci.
4. Facciamo a gara per coronarci con queste rose del paradiso, recitando ogni giorno un Rosario, cioè tre corone di cinque decine ciascuna come altrettante ghirlande di fiori: 1) per onorare le tre corone di Gesù e di Maria: la corona di grazia di Gesù nell'incarnazione, la sua corona di spine nella passione, la sua corona di gloria in cielo, e la triplice corona che Maria ha ricevuto in cielo dalla SS. Trinità; 2) per ricevere da Gesù e da Maria tre corone: la corona di meriti in questa vita, la corona di pace in morte, la corona di gloria in paradiso.
Se sarete fedeli a recitarlo devotamente fino alla morte, nonostante l'enormità delle vostre colpe, credetemi: «riceverete la corona di gloria che non appassisce» (1 Pt 5,4). Anche se vi trovate sull'orlo dell'abisso o con un piede nell'inferno, se avete perfino venduto l'anima al diavolo come uno stregone o siete un eretico indurito e ostinato come un demonio, presto o tardi vi convertirete e vi salverete. Purché — lo ripeto e notate bene i termini del mio consiglio — diciate devotamente ogni giorno fino alla morte il santo Rosario, per conoscere la verità ed ottenere la contrizione ed il perdono dei vostri peccati. Troverete in questo libro parecchi esempi di grandi peccatori convertiti per mezzo del santo Rosario. Leggeteli e meditateli.”

Presentazione "La Chiesa di San Pietro in Padova e la Beata Eustochio"

Stabat Mater (Z. Kodaly)