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Beata Eustochio

Beata Eustochio
Beata Eustochio, Vergine patavina, Prega per Noi!

venerdì 7 maggio 2010

Mese di Maggio 6

Come è stato più volte ribadito, maggio è il mese della Vergine, e con essa, della preghiera con la quale la Chiesa le affida tutte le sue richieste, il Rosario.
Perchè questa preghiera è entrata così in profondità nel cuore degli uomini? Così possiamo riassumere dalla prefazione del testo "Il segreto ammirabile del Rosario" di San Luigi Maria Grignion de Monfort.
Il rosario è innanzitutto definito come una preghiera devozionale, in quanto non viene dedotta, come il Pater Noster, dai testi evangelici, a carattere litanico, ovvero attraverso la ripetizione continuativa della medesima orazione, forma tipica del rito latino della Chiesa cattolica.
La chiesa per tradizione, ne attribuisce la nascita ad un'apparizione della Madonna con la consegna del rosario a San Domenico.
Le sue origini sono tardomedievali: fu introdotto dall'ordine domenicano e diffuso, soprattutto dal Seicento, grazie alla diffusione delle "Confraternite del Santo Rosario", la prima delle quali risale al 1476.
Fu approvata, a nome del Papa, dal Cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e Vescovo di Forlì. Non essendo momento della liturgia della Chiesa, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli.
La preghiera consiste in cinque serie di dieci Ave Maria unite alla meditazione dei Misteri (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria.
Il nome significa "corona di rose", con riferimento al fiore mariano per eccellenza, simbolo della stessa Ave Maria. La versione integrale della devozione, oggi poco diffusa, prevede la contemplazione di tutti i venti misteri e quindi la recita, tra l'altro, di duecento avemarie (prima dell'aggiunta dei cinque Misteri luminosi, nel 2002, si contavano quindici poste per complessive centocinquanta avemarie).
La Madonna, secondo la mistica apparizione a San Domenico, detta pertanto Vergine del Santo Rosario è venerata nel Pontificio Santuario di Pompei.
La parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria. Così nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione. Nel XIII secolo, i monaci cistercensi elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano ad una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Questa devozione fu resa popolare da San Domenico, il quale, secondo la tradizione, ricevette nel 1214 il primo rosario dalla Vergine Maria, nella prima di una serie di apparizioni, come un mezzo per la conversione dei non credenti e dei peccatori. Prima di San Domenico, era pratica comune la recita dei "rosari di Padre Nostro", che richiedevano la recita del Padre Nostro secondo il numero di grani di una collana.
Nel 1571, anno della Battaglia di Lepanto, Papa Pio V chiese alla cristianità di pregare con il rosario per chiedere la liberazione dalla minaccia turco-ottomana. La vittoria della flotta cristiana, avvenuta il 7 ottobre, venne attribuita all'intercessione della Vergine Maria, invocata con il rosario. In seguito a ciò il papa introdusse nel Calendario liturgico la festa della Madonna del Rosario per quello stesso giorno. Sempre nel XVI secolo si ha la fissazione definitiva dell'ultima parte dell'Ave Maria, che nella parte finale aveva numerose varianti locali. Altri personaggi che hanno contribuito alla diffusione di questa preghiera sono il Beato Alano della Rupe con il suo Salterio di Cristo e di Maria del 1478, san Luigi Maria Grignion da Montfort con il suo libro Il segreto ammirabile del Santo Rosario, ed il beato Bartolo Longo (fondatore del Santuario e delle opere di carità di Pompei) considerato l'"Apostolo del Santo Rosario". Un altro impulso si ebbe nei secoli XIX e XX con le apparizioni di Maria a Lourdes e a Fatima.

Presentazione "La Chiesa di San Pietro in Padova e la Beata Eustochio"

Stabat Mater (Z. Kodaly)